Psicoterapia Individuale
Perché decidere di andare in analisi?
Le motivazioni possono essere molteplici e varie… sicuramente insoddisfazione / malessere / sofferenza ne stanno alla base e fungono da catalizzatore e spinta a metterci in gioco. Decidere di andare in analisi significa prenderci sul serio nel nostro desiderio di cercare di vivere la nostra vita al meglio.
OBIETTIVO del mio INTERVENTO è aiutare il soggetto a mettere a fuoco la sua configurazione storica, il suo essere quello che è, senza subirsi ma capace di prendere in mano la propria vita con tutta la sua potenzialità.
La mia formazione e affiliazione alla Sipre (Società Italiana di Psicoanalisi della Relazione) mi ha permesso di seguire un percorso e una continua “messa a fuoco” del mio lavoro non solo sul versante teorico ma anche su quello clinico.
Cosa succede nella stanza di analisi?
Dopo i primi 2/3 incontri, che mi permettono di conoscere CHI ho davanti, qual è la sua storia personale e le motivazioni che lo hanno spinto a chiedere un appuntamento, elaboro una diagnosi che viene condivisa con il paziente.
Questa prima ipotesi di intervento, suscettibile di cambiamenti durante l’analisi, è la base per iniziare il nostro percorso psicoanalitico
Quando un’analisi può dirsi conclusa?
Quando la persona sente che ha risolto i suoi conflitti interiori e si sente pronta ad affrontare le prove e i cambiamenti che la vita le pone davanti
In alcuni casi le persone ritengono che, anche se non hanno risolto del tutto i loro problemi, hanno acquisito gli strumenti per elaborarsi in autonomia il proprio percorso di vita
Psicoterapia di coppia
Qual è l’utilità della Psicoterapia di Coppia?
Che cosa ci sta sotto l’innamoramento? Cosa vediamo nell’altro? Quanto l’IO-soggetto si rispecchia nell’altro? Capire quali sono le motivazioni che ci hanno spinto ad innamorarci PROPRIO di quella persona e NON di un’altra aiuta a mettere a fuoco la nostra configurazione storica, le nostre speranze/aspettative per il futuro
Perché tante coppie oggi .. “scoppiano”??
Ognuno di noi, durante la prima esaltante fase, quella dell’innamoramento, proietta i propri progetti e desideri sull’altro, non lo vede per quello che è ma per quello che lui/lei vorrebbe che fosse. La frequentazione/convivenza mette a fuoco l’Io-soggetto dell’altro per quello che è, con i suoi punti di forza ma anche di debolezza
Il punto critico è questo: accettare/subire l’altro? L’investimento emotivo/affettivo è molto forte…E vissero felici e contenti .. così abbiam creduto da bambini.
La realtà non è così semplice e lineare. Il malessere, la delusione, il silenzio si caricano di significati negativi e, di fronte alle sfide che la vita ci pone davanti, spesso l’altro della coppia anziché essere il nostro punto di riferimento diventa il “nemico”
Cosa fare? Mettersi in discussione, PARLARE, aiuta molto
Quando una coppia decide di rivolgersi a me è perché crede ancora nella coppia (questo se entrambi son consapevoli della scelta); in alcuni casi è semplicemente x mettere il partner di fronte al “te l’ho detto…non c’è più niente da fare!”
Io li “prendo per mano” per aiutarli a mettere a fuoco le motivazioni che li hanno spinti a mettersi insieme, chiarire le dinamiche di ciascuno e le proiezioni che ognuno ha sull’altro, per aiutarli a vedersi ed accettarsi per come sono o prendere atto che ognuno deve continuare il suo cammino ma consapevole dei suoi investimenti sull’altro per non continuare a collezionare investimenti impossibili